Percorso: Archivio > La minestra sbirraglia, per scaldarci il corpo e il cuore
Notizia del 01/11/2018
E' stato un inizio d autunno strano questa volta.
Sono stati giorni difficili gli ultimi. Il vento, la pioggia hanno portato distruzione e morte.
Feltre ( e non solo Feltre, la provincia tutta è in ginocchio e anche i nostri amici trentini) è stata ferita in moltissimi posti, alberi divelti ovunque, case scoperchiate, alcuni viali resi irriconoscibili, i giardini pubblici ( storico nostro luogo di giochi di una volta) che sembrano gridare dalla disperazione.
Perfino una giovane vita portata via dal vento...
Ma Feltre si è subito tirata su le maniche, ha subito risposto con centinaia di braccia volenterose, che stanno cercando di riportare alla normalità la nostra bella città.
E sono in giornate come queste che ci sentiamo spaesati e impotenti. Impotenti contro una forza che non riusciamo a contrastare. Vorremmo tutti fare qualcosa, renderci utili, non siamo mai preparati a questo genere di eventi.
Così, il mio modo per scaldarvi un pò il cuore è raccontarvi una storia e prepararvi una minestrina calda.
Perchè anche le piccole cose a volte sono d'aiuto.
Stavolta la Nonna Rita non centra, stavolta è un altro pezzettino di vita, condiviso con tante persone meravigliose.
Probabilmente non vi ho mai raccontato di aver cantato per quasi 30 anni in un coro "gregoriano", per capirci un coro di Chiesa. L'impegno era grande, due sere a settimana le prove e poi la domenica a Messa, non tutte le domeniche ovviamente, ma molto spesso e tutte le grandi feste comandate e i concerti e le uscite nelle altre parrocchie e... insommma il nostro coro era meraviglioso, meravigliose erano le persone che lo componevano, meraviglioso il direttore, il nostro mitico Dott. Pez che mi chiamava "bandita" e ci portava le caramelle gommose alle gocce di pino, per farci schiarire la voce :D
Ci sarebbero così tante cose da raccontare che ora mi vengono in mente, che devo per forza fare un post a parte per questo argomento!
Dicevo il coro della Chiesa, la Chiesa dei Frati di Feltre. I nostri fraticelli erano tanto amati e noi tutti amavamo loro e loro erano supermegafieri del loro coro e, per ringraziarci di allietare le sante messe con i nostri canti, una volta all'anno Frà Diego e compagni ci offrivano una cena in refettorio. Voi direte e che c'è di strano? Di strano c'è che una volta non si entrava in un refettorio dei frati così facilmente, specialmente le donne, tanto che i primi anni ricordo che ribenedivano la cucina e il refettorio dopo la cena e con quel che dicevamo lì dentro forse ce n'era pure bisogno :D
Frà Diego era solito preparare la sua minestra sbirraglia, a casa mia non l'avrei mai mangiata, ma vuoi mettere quella dei frati?
Gli anni sono passati scanditi dall'appuntamento con questa tradizionale cena, finché arrivò l'anno in cui io non potei partecipare perchè aspettavo Giulietta e non stavo troppo bene. Frà Diego rimase così male che non ci fossi alla degustazione della sua "sbiraglietta", che il giorno dopo lo vidi arrivare a casa mia con un pentolino di alluminio, piccolo, tondo e col coperchio: mi aveva portato la mia minestra e ... in motorino! Non vi nascondo che ho pianto quel giorno, di commozione e di felicità.
E da quel giorno, ogni volta che in convento preparava la sbirraglia, arrivava a casa mia con la mia porzione, anno dopo anno, finchè il motorino non ha più avuto chi lo portava.
La minestra sbirraglia ( anche se forse si chiamerebbe finanziera, ma ai ricordi affettivi non si fanno i peli..:D ) la preparo ancora con la sua ricetta: fegatini e rigaglie di pollo, cipolla, vino, brodo di gallina e tagliolini all'uovo e in tanti mi dicono: ma e il riso? No Frà Diego proprio non la voleva con il riso! Oora preparo, oltre alla minestra, anche le tagliatelle col ragù alla sbirraglia, e vi assicuro che piacciono anche a chi non è proprio un amante del fegato.
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