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Non sempre splende il sole

Notizia del 11/06/2012

Scritto da Gioi

Jess era talmente sbalordita che non riuscì a rispondere immediatamente. "Non... non era il momento".
"Se lo ami, perchè deve essere un segreto?", chiese Emily.
"E se hai bisogno di lui, non dovreste stare separati".
"Puoi amare qualcuno anche se non sei con lui", rispose lentamente Jess.
"Per quanto tempo?", le chiese Emily.
"Cos'è una specie di test? per il tempo che ci vuole".
"No" disse Emily.
"Che vuoi dire?".
Quando Emily parlò, la sua voce era bassa e seria.
"Non potete stare lontani per un tempo indefinito.
Non puoi continuare a rimandare e aspettarti che tutto rimanga com'era. Se aspetti troppo, tutto diventa vecchio. Anche l'amore, alla fine".

Non sempre il tempo che ci è dato da vivere è leggero ed azzurro. A volte capitano cose che annebbiano il presente e allora passa la voglia di uscire. Il lavoro ti riempie le giornate, ma il tempo che rimane? E così libri e film mi hanno fatto compagnia ultimamente più di quanto potessi immaginare. L'ultimo libro letto (e da cui ho tratto il pezzo riportato in apertura) si intitola "La collezionista di ricette segrete" di Allegra Goodman: un libro lo scelgo, a volte, solo per il titolo e questa volta è stato proprio così. Ma non è un libro di ricette. Racconta la storia di due sorelle diverse tra loro, e di un mistero che, riguardandole entrambe, sarà destinato a sconvolgere per sempre la loro vita.

Non sempre splende il sole... ma non è detto che sia un male assoluto!

Non sempre splende il sole... ma non è detto che sia un male assoluto!

Allegra Goodman, la scrittrice del libro racconta: "Io non cucino, ma adoro leggere libri di cucina. Questo mi ha fatto riflettere: perché leggiamo invece di cucinare, e perché sogniamo invece di vivere? E così mi è venuta la tentazione di scrivere un libro sulla fame: la fame che ci spinge ad assaggiare, a costruire, a vivere, ad amare. Ho passato molto tempo a studiare antichi ricettari alla Schlesinger Library, e ho iniziato a pensare alla differenza tra cucinare seguendo una ricetta e improvvisare ai fornelli. Questo è diventato un tema centrale nel mio romanzo.

Il libro mi è piaciuto molto. Sia per il linguaggio informatico, eco della nostra era che per la vasta e concreta visione delle cose. Il modo di lettura delle antiche raccolte di ricette, fa riflettere sul fatto che qualsiasi ricetta può essere applicata ai cibi semplici, ma anche ai cibi delle grandi occasioni, aggiustando, inventando, improvvisando.

Infatti la domanda che si pongono le due protagoniste, Emily e Jess, è la seguente: "Dovrei seguire le regole o trovare una mia formula personale per affrontare la vita?".

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Commenti

1 - (12/06/2012 00:20) Laura scrive :

Non so se vorrei una ricetta per la mia vita.... seguirebbe il gusto di qualcun altro, non il mio. Sarebbe tutto più facile, certo, e eviterei il rischio di ingredienti che non mi piacciono ma... quanto più insapore sarebbe tutto! Tutto saprebbe poco di me!

C'è chi ha paura di rischiare e attende... come Jess, come tanti altri.... Paralizzati dalla paura, si giustificano in mille modi ma il risultato è che... finiscono per non cucinare. Finiscono per non preparare alcun piatto per timore di sbagliare un ingrediente. E finiscono per morire di fame.

Un abbraccio....

2 - (12/06/2012 13:53) lagioi scrive :

Laura, questo è proprio un libro che parla di fame. Fame intesa non solo come cibo, ma come bisogni, priorità, necessità. Bisogna saper riconoscere la ricetta giusta, anzi gli ingredienti giusti.

E' un libro che sostanzialmente parla dell'amore e del saper usare gli ingredienti giusti per riconoscerlo e aver coraggio di viverlo.

un bacio a te...

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