Percorso: Archivio > RABBIA

Archivio

RABBIA

Notizia del 20/04/2013

Scritto da Gioi

Franco Luise è uno Chef, un amico, che, quando ci siamo conosciuti, mi ha detto : -" Tu fai i miracoli in questa cucina "-

Un Grande costretto ad "emigrare" ancora come una volta, un cervello, delle mani, un sapere che se ne va al servizio del mondo esterno. Oggi in facebook lui ha scritto, seduto sul seggiolino del treno che lo porta via, la sua rabbia:

"La gente dice che sono fortunato...

Carrozza di Prima classe su un FrecciaRossa per Roma; ieri ho trovato un prezzo scontatissimo: l'andata mi viene a costare meno del rientro in Seconda...

Dal finestrino vedo la foschia mattutina che avvolge la pianura come fosse un manto di velluto. Il treno corre veloce, va verso quello che mia madre con gli occhi gonfi di lacrime ha definito "il mio destino". A Roma mi attende un visto per un paese straniero, paese che non è il mio ma che in questo momento sarà fonte dei miei guadagni. E in me cresce la rabbia di dover abbandonare tutto; la mia casa, i miei libri, i miei dischi, gli amici, gli affetti, senza sapere quando potrò rivederli. Avevo previsto tutto ma non questo; una carriera costruita giorno dopo giorno con tenace dedizione non mi ha salvato dalla rovina di questo paese. Io stolto, pensavo che a cinquant'anni fosse giunto il momento di raccogliere il seminato, ma messi aride mi costringono a riseminare per un futuro incerto.

Sono a Bologna, il sole fa capolino da dietro la Stazione Centrale. Pochi minuti di fermo per lasciare scendere e salire i viaggiatori, ognuno ha la sua storia da raccontare, sopportare e interpretare. Io ho la mia, un romanzo fatto di capitoli scritti di sudore, fuochi accesi, vapori, profumi, piatti preparati per persone che il più delle volte è ignara sulle fatiche sofferte dietro quelle pietanze. A loro non interessa; ridi pagliaccio, va in scena anche se il tuo cuore è carico di malinconia. I Signori vanno serviti, riempi le loro pance vuote, saziali della tua creatività, sopporta le loro critiche anche se alle volte sceme. Loro non sanno cosa pensi, loro non sanno se e quanto soffri...

Ecco gli Appennini. Ripercorro con la mente ricordi passati, quella Ford Escort bianca che mi portava fino a Fiesole per lavorare nelle cucine del Villa San Michele. Quasi un trentennio passato. Chiudo gli occhi e risento le risate di noi nuove leve, gli scherzi goliardici, i commenti al nostro Chef. Guardavamo fieri alle nostre future carriere, chi in un modo chi un altro vedevamo obbiettivi futuri. Ecco, il futuro, quello che ora ci appare nebuloso e senza meta. Non lo vedo io a cinquant'anni ma lo hanno soprattutto perso i giovani. Ma tutto questo, non lo potevo prevedere. Sono una vittima anch'io di questa sporca crisi o peggio, inavvertitamente anch'io ho contribuito nelle sue sorti.

Gallerie buie attraversate a più di 200 all'ora, gente che parla al cellulare e annunci promozionali. Sono insensibile a tutto questo, corro veloce verso il mio destino. Vorrei fermare il tempo, gridargli forte che cazzo di fretta hai, cosa vuoi ancora da me!

Eppure pensano che io sia un privilegiato, un grande Chef, uno che ha fatto una grande carriera, la persona giusta per una posizione ambita. No, sono solo un uomo, con le mie debolezze ed i miei sentimenti. Costa mascherarli, costa essere sempre attore protagonista, interpretare un ruolo principale dalla mattina alla sera. E mi costa ammettere che nonostante tutto non avevo scelta: dovevo partire, nessun libero arbitrio, nessuna proposta interessante per uno come me in questo paese. Alla mia età si è troppo esigenti, dicono, meglio assumere gente più giovane e tollerante. Cazzate! Ho un patrimonio da condividere con le nuove generazioni e mi obbligano a darle a chi non parla la mia lingua. Vattene! Il tuo posto non è più qui!

Firenze. Stazione di Santa Maria Novella. Il treno cambia direzione, ora viaggio contromano, come quello cha fa questo paese con la sua cultura. Un paese senza Presidente, senza Governo, senza dignità di tutelare chi onestamente lo ha reso ricco. Penso che la guerra possa manifestarsi in modi diversi da bombe, missili e cannoni: ora la gente si ammazza sommersa dalla vergogna e dai debiti, incapaci di onorare un fisco criminale. Imprese che fino a poco tempo erano floride ora sono sul lastrico, scese vorticosamente in un abisso, senza un ampio preavviso che consentisse manovre correttive.

E intanto si corre sempre più veloci.

Lo sta facendo apposta, questo treno vola sui binari, mi dice va, prendi il tuo visto e scappa. Lasciati tutto dietro e ricomincia. Non importa se sei gonfio di rabbia.

Ancora gallerie, poi colline verdeggianti in questa calda Primavera; visioni chiare e scure come il mio stato d'animo. Si inizia a rallentare, sto per arrivare.

Sì mamma....hai ragione tu, sto andando nelle braccia del mio destino."

Torna su

Commenti

Non ci sono ancora commenti a questa news

Aggiungi un commento

I campi segnati con l'asterisco sono obbligatori

Torna su